[vc_row][vc_column][vc_single_image image=”59″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_column_text]Il 2018 sarà un anno boom per le ristrutturazioni, con grande beneficio del patrimonio immobiliare e del business dei professionisti del settore. Lo rilevano due ricerche condotte da Houzz, tra le principali piattaforme on line dedicate a progettazione e ristrutturazione d’interni e esterni. A dare la spinta sono le operazioni dei “neo-proprietari”. Da quasi 6.000 interviste effettuate in Italia emerge che i lavori messi in campo da chi ha comprato l’immobile da poco sono ben più corposi rispetto a quelli di chi abita da tempo: 53.532 euro di budget contro 40.000. Il bagno è in cima alla lista degli interventi (29% dei casi), seguito dalla cucina (28%) e dalla camera da letto principale (22%), ma la metà dei lavori di restauro finiscono per interessare l’intero appartamento. “I neo acquirenti sono diventati un driver importante nell’ambito della ristrutturazione. Fanno progetti più grandi, investono di più e sono più propensi ad assumere professionisti rispetto agli altri proprietari” dice Mattia Perroni, responsabile di Houzz Italia. Le stime rilevate dal portale come spesa complessiva, va detto, sono significativamente più alte rispetto a quelle pubblicate da altri studi, a causa del numero limitato e del particolare profilo degli utenti del sito, interpellati per l’indagine. Per esempio, il primo “Rapporto sul recupero edilizio in Italia”, presentato a giugno da Scenari Immobiliari e Paspartu, riferito ai lavori incentivati tramite i bonus fiscali, fissa la media italiana per una ristrutturazione intorno ai 31mila euro.
Resta il fatto che questo trend positivo si riflette proprio nelle aspettative dei professionisti, non solo imprese di mobili ed edili, ma anche architetti, progettisti, interior designer. Il 61% di loro prevede, a fine 2017, di contabilizzare entrate superiori rispetto all’anno scorso. Il 62% farà maggiori investimenti in marketing e pubblicità, il 43% vuole tentare la strada della collaborazione con altre imprese o colleghi ma, per non frenare il treno che si è rimesso in moto, solo il 20% degli intervistati ha deciso di aumentare i prezzi o le tariffe. Inoltre, seppure con proporzioni più basse, dà segnali di ripresa anche l’occupazione. Prevedono di aumentare il numero di collaboratori o dipendenti il 20% delle aziende di mobili e accessori, il 12% degli interior designer e l’11% per gli architetti. “L’andamento positivo è guidato da un clima generale di maggior fiducia” aggiunge Perroni, “ma nello specifico, giocano a favore delle ristrutturazioni la disponibilità limitata di nuove costruzioni e l’inesorabile invecchiamento dell’esistente”.
In più, oltre a rispondere alla necessità di maggior comfort o sicurezza, la ristrutturazione si rivela un investimento vincente quanto ad apprezzamento del valore dell’immobile. Lo rivela una ricerca recente del Cresme in collaborazione con Symbola, che ha passato in rassegna la bellezza di mezzo milioni di annunci di vendita immobiliari nel periodo 2013-2016. Quelli ristrutturati presentavano un prezzo del 29% superiore a quelli non ristrutturati e sono stati anche meno soggetti alle fluttuazioni: fra il 2015 e il 2016 il loro valore aveva perso solo lo 0,9%, a fronte del 4% di quelle più vecchie. Certo, questo punto presenta anche l’altro rovescio della medaglia. I potenziali acquirenti, infatti, sanno di poter risparmiare molto puntando gli occhi su case ancora da ristrutturare, che poi potranno essere sistemate contenendo al massimo la spesa.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
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